Prodotto in Giappone, United Red Army è un film suddiviso in tre atti, ciascuno con un titolo indipendente: Le Vere Cronache, L’Armata Rossa Unita, La Strada Verso il Monte Asama. In particolare, nel primo atto, si riporta una ricostruzione storica del movimento studentesco giapponese tra gli Anni ‘60 e ‘70, usando filmati di repertorio e la voce di un cronista che narra la storia. Il secondo atto narra come si sia arrivati alla formazione del gruppo, con l’addestramento nei campi di montagna. Il terzo atto mostra la suddivisione del gruppo in due parti: cinque membri si dirigono a Karuizawa, gli altri vengono presi in ostaggio.
La trama di United Red Army catapulta lo spettatore al febbraio del 1972. Sul monte Asama sono appena terminati gli ultimi attacchi perpetrati dalla falange armata dell’Esercito Rosso Giapponese. Si tratta di un potente movimento formato da studenti, contadini e operai, che combattono con convinzione e veemenza, tanto che gli interventi di contenimento messi in pratica dal partito socialista e da quello comunista risultano vani. Pertanto, spinto da ideali rivoluzionari estremi e con la volontà di sconfiggere l’imperialismo statunitense, un gruppo di studenti sferra un duro attacco per nei confronti della polizia per circa 10 giorni. Nel frattempo, però, prima dell’attacco, hanno inizio lotte crudeli tra i militanti stessi, che causano la morte di 14 ribelli uccisi per mano dei compagni.
United Red Army rappresenta la pellicola numero 101 per il regista Kôji Wakamatsu, uno dei registi del Sol Levante in attività più prolifico e realizzativo. Il film si trova su questo sito per vedere film in streaming e ha ottenuto il riconoscimento come Miglior Performance da Asia Pacific Screen Award, mentre la prestigiosa rivista del British Film Institute Sight & Sound l’ha indicato fra i trenta film chiave dei primi dieci anni del 2000.
Il film United Red Army rappresenta anche un modo per fare esperienza della fragilità umana, nel momento in cui si trova davanti al potere e alle sue tentazioni. Però, il messaggio di Wakamatsu rappresenta anche una sorta di elogio, sentito e doloroso, nei confronti di quei giovani che hanno messo a rischio e, poi, perso la vita per combattere le istituzioni, seppur senza dimenticare anche ciò che di male è stato fatto in quegli anni. Il regista evidenzia profondamente le giuste motivazioni, ma anche i torti e gli errori di questo acceso gruppo di giovani, carichi di rabbia verso il proprio stato e decisi a far esplodere la loro rabbia, fino a quello scontro definitivo, che appare una strada di non ritorno. Con questo film, Wakamatsu pare voler dare un messaggio alle giovani generazioni, che sembrano accontentarsi di realizzare un futuro, in apparenza uguale per tutti, dimenticando la forza degli ideali, in grado di infiammare coloro che li hanno preceduti. La pellicola appare quasi un monito per i giovani, un allarme per evidenziare i rischi a cui si può andare incontro e un’esortazione a mettere in pratica la giustizia e l’equità, valori imprescindibili. Il regista sintetizza in questo film la sua esperienza umana e la volontà di ribellione al sistema e alle istituzioni.