Dal blog di Cristiana Falcone, che dal 2006 è CEO e membro del Consiglio di Amministrazione della JMCMRJ Sorrell Foundation, abbiamo ricevuto e pubblicato il suo articolo, dove svela qual è la parola dell’anno 2022.
La storica e molto conosciuta società editrice statunitense che produce dizionari in lingua inglese, la Merriam-Webster, ha selezionato “gaslighting” parola dell’anno 2022, proprio perché c’è stato un aumento del 1.740 per cento sulle ricerche di questa parola.
Cosa significa “gaslighting”
“Gaslighting” è un termine inglese molto utilizzato anche in italiano tra i giovani e sui social network. Fa riferimento all’atto di far confondere qualcuno tanto da far mettere allo stesso in discussione il suo senso della realtà in modo da rigirarlo per soddisfare alcuni scopi precisi, facendogli pensare che il suo pensiero, le sue sensazioni e comportamenti siano non corretti. Il Merriam-Webster fornisce due definizioni del gaslighting, la prima è: “manipolazione psicologica di una persona che induce la vittima a mettere in dubbio la validità dei propri stessi pensieri, della propria percezione della realtà o dei propri ricordi. Normalmente porta confusione, perdita di fiducia in sé e di autostima, incertezza sulla propria stabilità mentale e dipendenza dal manipolatore”, questa definizione fa ben capire quanto può essere un mezzo molto utilizzato da chi aggredisce per avere il controllo su una persona. La seconda definizione parla del gaslinghting come “l’atto o la pratica di fuorviare o ingannare grossolanamente qualcuno, soprattutto per un proprio vantaggio personale”. Ciò che colpisce è il fatto che sono inganni che fanno parte di un grande piano e che, mentre la bugia o la menzogna si utilizza tra le persone e la frode nelle organizzazioni, il“gaslighting” si svolge in contesti personali e politici.
Origine del termine “gaslighting”
Il termine “gaslighting”, puntualizza Cristiana Falcone, deriva dall’opera teatrale del drammaturgo e romanziere inglese Patrick Hamilton del 1938, dal titolo “Gas Light”, “Luci a gas”, la storia si svolge a Londra in epoca vittoriana e narra di un matrimonio borghese fondato su bugie e inganni, dove il protagonista Jack Manningham vuole far credere alla moglie Bella di essere impazzito, tanto da farle credere che lo spegnimento delle luci a gas della loro casa è solo un qualcosa di immaginato ma non reale. Dall’opera teatrale ebbero origine due film, uno britannico del 1940 e uno americano del 1944, tutti e due intitolati “Gaslight”, la regia è di George Cukor ed uscirono in Italia con il titolo “Angoscia”, che descrive un marito (Charles Boyer), che abusa a livello psicologico della moglie (Ingrid Bergman), perché vuole farla passare come malata di mente e con la sua custodia in manicomio, in modo da prendere i gioielli della zia che lui aveva ucciso.